
Silvia di Tigre Against Trigre è una giovane artista che vive e lavora a Verona. Seduta al suo tavolo da lavoro, illuminata da un raggio di sole che entra dalla finestra del suo studio, da forma alle sue idee realizzandole in metalli preziosi. Le sue mani e il suo deccoltè sono adornati da anelli e pendagli tintinnanti, alcuni dei quali non l’abbandonano mai. Lei, delicata come una rosa e forte come una tigre, proprio come i suoi gioielli.
Ciao Silvia! Ci racconti chi sei?
Mi chiamo Silvia, in arte Tigre Against Trigre e sono un’orafa. Faccio questo mestiere da circa sei anni quando, nel febbraio 2014 ho realizzato il mio primo anello che sfortunatamente è andato perduto. Da quel momento in poi non ho più smesso di creare gioielli.
Da cosa deriva questo nome?
Tigre against trigre deriva dallo sciogli lingua, tigre contro tigre, che spesso sbaglio ancora! Da piccola mi divertivo a ripeterlo con mia sorella, quindi quando è arrivato il momento di dare un nome al mio brand ho pensato che, quel nome così lungo e difficile da pronunciare, fosse perfetto perché rappresenta per me un bellissimo ricordo.


Parlaci della tua ispirazione…
Trovo l’ispirazione nel quotidiano, nelle persone che incontro, in tutto quello che vedo e nella natura che mi circonda. Anche i miei ricordi sono fonte di suggestioni. Ho voluto reinterpretare i gioielli che indossavano le mie nonne dandogli una lettura tutta mia. Sono innamorata della simbologia e dal messaggio che alcuni elementi possono comunicare come ad esempio il corpo e la sua anatomia. Il seno, le mani, i genitali, visi e busti di donna diventano amuleti da indossare con coraggio e senza alcuna vergogna.
Qual’è il gioiello che più ti rappresenta?
Sicuramente è l’anello con la mano che indosso sempre. E’ uno dei il miei primissimi pezzi realizzati con tecnica a cera persa. Ci sono molto affezionata mi ha sempre accompagnata e non lo tolgo mai.
La mano è un simbolo a me molto caro perchè rappresenta la mia arte. E’ proprio attraverso le mie mani che il mio lavoro prende forma ed è un elemento figurativo che si ripete costantemente come tema nei miei gioielli.
Quali sono i punti di forza del tuo progetto?
I miei gioielli sono principalmente dei pezzi unici. Chi ne acquista uno sa che non ne esiste un altro identico. Sono, per me, il mezzo per comunicare un messaggio. Racchiudono elementi simbolici ed hanno un’estetica particolare, molto mia. Inoltre il gioiello, è una di quelle poche cose che vengono tramandate per generazioni. E’ qualcosa che sopravvive al tempo. Mi riempie d’orgoglio ed incoraggiamento, pensare che quello che realizzo sia trasmesso di madre in figlia.

Il tuo Life Motto?
Non ho esattamente un life motto ma credo che la mia filosofia si possa tradurre con d.i.y (do it yourself). Sono molto legata all’etica punk, all’idea del sapersi arrangiare, di sperimentare ed imparare a fare le cose da sé, con i propri mezzi e con le proprie capacità per spingersi sempre oltre. E’ un concetto che mi stimola molto.


Cosa sognavi da Bambina?
Volevo fare la veterinaria. Ho un amore viscerale per tutti gli animali, specialmente per i cani, ma anche le tigri mi piacciono molto! Sognavo una grande fattoria dove poterli accudire tutti.
