
Un progetto che parla di femminilità e di maternità. Di donne e di mamme. Si, perché in fondo queste – la donna e la mamma – sono le due figure emblematiche che nella stessa persona risiedono unite e separate, coesistenti e talvolta antagoniste.
“Martina ( founder di Luce ): Sono sempre stata attratta dalla parola femminilità ma più che definirlo un insieme di qualità specifiche riconducibili alla figura della donna quello che più mi colpisce è l’effetto che esercita sulla mia attenzione.
Credo corrisponda ad un enorme controsenso perchè l’essere femminili si manifesta attraverso qualcosa di impalpabile. Si nasconde dietro un minuscolo dettaglio svelato, magari, da un semplice gesto eppure, quando è presente, la femminilità ha una presenza dirompente e trasuda da ogni più piccolo poro della persona che la veste.
E’ un concetto persistente, costante, ma allo stesso tempo fluido, in evoluzione nel tempo, insieme a coloro che la indossano. Mi piace raccontarla così la femminilità quasi come un sentimento, come un’emozione che non è mai lineare e statistica.
Diventare ed essere mamma è stata per me un scelta e per lo più fortuita. E’ un aspetto della femminilità ma non rappresenta la femminilità nella sua interezza. Vorrei, che questi scatti raccontassero l’esperienza ed il cambiamento attraverso i volti e la voce tante donne diverse. Per svelare una delle molteplici sfaccettuare di cui questo aggettivo è carico.”
Come la femminilità non è un concetto monolitico, tantomeno lo è quello di maternità. Questo progetto si dispiega in un diario visivo in cui si racconta di donne che sono diventate mamme, ma che vogliamo ritrarre come donne.
“Mamma” non sostituisce, “mamma” arricchisce.
Ogni mamma veste la propria maternità liberamente ed è bello potersi mostrare luminose, dentro e fuori.







Cosa è cambiato di più in te dopo l’arrivo del tuo piccolo/piccola? Martina C. : “Dopo l’arrivò della mia prima bimba è inaspettatamente cambiato il mio modo di reagire ai piccoli problemi e alle situazioni di tensione. Sono diventata più comprensiva, più calma e decisamente meno impulsiva. Non ho più avuto tempo ne’ voglia di innervosirmi, è come se avessi trovato un sacco pieno di pazienza persa da qualcun’altro.”





Come è cambiata (se per te è cambiata) la percezione del tuo corpo dopo la gravidanza? Ilaria: “La percezione del corpo perde il suo valore assoluto. Sfuma l’idea di perfezione e c’è accettazione di un corpo vero e straordinario. Apparire non ha più quell’importanza, puramente fisica, che aveva prima, e cominci a prendertene cura ma in maniera dolce, non esigente“
















Quanto è stato importante per te il supporto di altre mamme/donne dopo la nascita del tuo bambino/bambina? Luisa: “Con la nascita di Olivia mi sono affidata molto alle figure professionali del territorio, come le ostetriche, la pediatra o una psicologa. Le ho trovate rassicuranti e mi sono sentita compresa, ricevendo i consigli di cui avevo bisogno. Con amiche e coetanee mamme mi piace parlare della quotidianità e cercare un confronto sui problemi che si manifestano ad ogni cambiamento di fase.“



Cosa è cambiato di più in te dopo l’arrivo del tuo piccolo/piccola? Rossella : ” Da quando sono diventata mamma riesco a vedere ed apprezzare tante sfumature che prima, in un mondo dove tutto era o nero o bianco, non captavo. Ogni giorno è come avventurarsi in un territorio inesplorato, con eventi e risultati imprevedibili e in cui non sempre si sa come comportarsi. n cui le nostre capacità vengono talvolta messe a dura prova, talvolta anche confermate.”




Cosa significa per te femminilità? Carolina: “Non mi sono mai davvero soffermata a pensare al vero significato della parola. All’Inizio credevo fosse solo un concetto estetico, per molto tempo sono andata alla ricerca di una donna bella, magra sempre perfetta, poi con il tempo ho capito che è un insieme di aspetti profondi che caratterizzano ogni donna. E’ importante essere se stessi sempre,volersi bene ed amarsi per ciò che si è, non per quello che si dovrebbe essere. Credo che ogni donna sia espressione di se stessa in ogni sfaccettatura. La propria femminilità si acquisisce con il tempo, la vita ,le esperienze che affronti ti portano una certa consapevolezza e maturità che porta le più coraggiose ad essere protagoniste della propria vita.Io sto ancora lavorando su questo aspetto, ma mi ritengo una donna forte e indipendente, dura con se stessa a volte, ma sicuramente con una propria identità.”


Una cosa che gli altri non sanno di te? Martina M: Le persone mi considerano, all’apparenza, come una ragazza con un carattere forte e determinato ma nel mio intimo, al di la di come posso apparire, ho le mie (molte) fragilità.



Cosa pensi degli stereotipi legati all’essere mamma?
Ginevra: “Non so se sia giusto parlare solo di stereotipi, qui si tratta proprio di una società retrograda e di un paese non del tutto civilizzato che pensa ancora che una donna abbia al 100% tutti gli strumenti per essere mamma dal giorno 1, appena dopo aver partorito, e che non risenta dell’abbandono sociale di cui soffriamo tutte nei primi mesi di vita del bambino. Dobbiamo rinunciare ad andare al lavoro per mesi, o ad un ristorante, o banalmente a prendere un aperitivo, o ad una passeggiata in città perché non ci sono le infrastrutture necessarie per rendere la vita sociale della famiglia sostenibile e fruibile. Diventare genitori è una spada di Damocle nel nostro paese dove “meglio fare tutto prima perchè poi…!”. Non è giusto pensare che con un figlio/a non si possa vivere una vita fatta anche di svaghi e spensieratezza al di fuori dalle mura domestiche a meno che non si abbia uno stipendio tale da permetterti nido privato o baby sitter. E non è nemmeno giusto fare i genitori in età avanzata perché da giovani stai ancora pensando a “… chissà se e quando troverò un lavoro a tempo indeterminato”.



Cosa rappresenta per te la maternità? E cosa significa essere mamma. Che a mio avviso sono due concetti molto diversi. Manuela: “La maternità é un concetto che associo a come la società vede una donna incinta e un madre. Essere mamma é una questione di cuore, di sentimenti e soprattutto di pancia. Pancia intesa non come contenitore ma come sede di sentimenti viscerali e primitivi.”


Credits: Photographer: Greta Casagrande, Art Direction: Luce Studio Team, Make up: Giulia Sterza, Styling assistant: Anna Fedrigo